Da New York a Bahia, da Ginevra a Fukuoka: disegni e studi realizzati ai quattro angoli del mondo per ripercorrere la carriera di Gaetano Pesce.
In mostra da Antonia Jannone circa 40 opere su carta presentano nove progetti di Gaetano Pesce tra 1989 e il 2013: il centro culturale di Ginevra, la casa per gli ospiti a Bahia, il bar El Liston a Fukuoka (Giappone), la mostra Made In Italy alla Triennale di Milano, la grande rotatoria in Kuwait e i disegni per il World Trade Center, la Casa Suarez, il negozio di abbigliamento per bambini Dujardin e l'Istituto Italiano di Cultura a New York, città in cui l'architetto e designer vive dal 1980.
Il lavoro di Gaetano Pesce è raccontato da Silvana Annicchiarico nel catalogo che accompagna la mostra: ”Lo diceva già alla fine degli anni Sessanta, nel Manifesto C&B Italia: il progettista, più che un creatore, deve essere uno scopritore dei nuovi significati dell'epoca in cui vive. Una sorta di rabdomante, insomma, capace di leggere il presente per poter prefigurare il futuro. Gaetano Pesce ha sempre lavorato così: ha fondato i suoi studi di progettazione ai quattro angoli del mondo e ne ha fatto dei laboratori o delle fucine. Dei luoghi in cui provare a concretizzare i suoi pensieri attraverso la materia più che attraverso la mediazione del disegno tecnico. Questa volta, tuttavia, Pesce usa la carta. Un materiale "vecchio" (così lo ha definito una volta...), ma ancora capace di sorprendere. Di captare i segni del tempo. A patto di usarlo in un modo e non in un altro. I suoi progetti riuniti in questa mostra si estrinsecano attraverso disegni che sono e sanno essere espressivi e figurativi. Sono colorati. Non usano sempre lo stesso formato. Non si conformano all’impiego, sempre e comunque, della stessa identica tecnica.”
I disegni in formato A3 e A4, saranno esposti insieme a alcuni oggetti di design espressamente realizzati da Gaetano Pesce per questa mostra.