Melvin Moti (Rotterdam, 1977) racconta la polvere, tema protagonista della mostra From Dust to Dust presso la Fondazione Galleria Civica di Trento, attraverso il nuovo film 35 mm, alcune opere fotografiche, i disegni, un’installazione di tessuti oltre a un dipinto di Sir Joshua Reynolds del 1750. Spaziando da film a oggetti, da brani musicali a dipinti, fotografie e performance, le opere di Melvin Moti sembrano uscire dalle pagine di un libro di storie per affermare la potenza immaginifica della realtà e il suo lato più visionario.
Attraverso un’approfondita ricerca documentaria, nei suoi lavori Moti dà forma ad aneddoti o ricostruisce le gesta di personaggi oscuri che, come scrive l’artista stesso, non sono mai stati “contestualizzati dalla storiografia ufficiale”. Esplorando realtà impossibili o inverosimili Moti rende visibile ciò che è invisibile e restituisce alla coscienza ciò che è inconscio. Lo sguardo dell’artista coglie gli aspetti più sotterranei della realtà, cattura quello strato pulviscolare sottostante all’occhio umano, fa accedere lo spettatore a una realtà di cui nemmeno sospettava l’esistenza. In occasione della mostra viene presentato il nuovo libro d’artista, realizzato in collaborazione con WIELS – Contemporary Art Centre, Bruxelles.